1)
Dizion. 5° Ed. .
FANGO
Apri Voce completa
pag.536
Vedi le altre Edizioni del Vocabolario |
|
|
|
FANGO. Definiz: | Sost. masc. Terra intenerita dall'acqua; e dicesi più specialmente di quella delle strade. |
Franc. fange; provenz. fanc, fanch, faing; catal. fang; spagn. fango; tutte voci che avrebbero origine, secondo alcuni, dal latino famex, che propriamente denotava tumore od anche sangue coagulato; e, secondo altri, avrebbero un'origine germanica da fani, o fanïe, fango. – Esempio: | Machiav. Pros. var. 8, 96: Entro nel mio scrittoio, ed in sull'uscio mi spoglio quella veste contadina, piena di fango e di loto, e mi metto panni reali e curiali. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 20, 109: E portarla anch'un pezzo non le spiacque, Fin ch'a miglior camin la ritornasse, Fuor d'un gran fango. | Esempio: | Domen. Plin. 218: Fu inventore di lavori i quali si fanno di fango, avendo tolto l'esempio da' nidi delle rondini. | Esempio: | Cecch. Comm. ined. 22: Sì egli è desso; E debbe tornar or, chè gli è coperto Di fango, e bene. | Esempio: | Davil. Guerr. civ. 3, 134: Le pioggie ed i fanghi che in Borgogna sono continui, ec. | Esempio: | Salvin. Podagr. Luc. 21: Toccava innanzi con vie maggior fretta, Ma il fango rattraea le inferme piante. | Esempio: | Panant. Poet. Teatr. 24: Ora dentro un pantan tutto rimango, E n'esco tutto carico di fango. | Esempio: | Niccol. Strozz. 2, 10: E quando ei passa Divorando la via col suo corsiero, Sparga su te fango e disprezzo. |
Definiz: | § I. In locuz. figur. – | Esempio: | Dant. Purg. 16: Di' oggimai che la Chiesa di Roma, Per confondere in sè duo reggimenti, Cade nel fango, e sè brutta e la soma. | Esempio: | E Dant. Purg. 19: Un mese e poco più prova' io come Pesa il gran manto a chi dal fango il guarda. | Esempio: | Alam. L. Op. tosc. 1, 86: Oggi e non pria cognosco esser nel fango D'esta palustre vita. |
Definiz: | § II. Per similit., e in senso dispregiativo. – | Esempio: | Tass. Gerus. 4, 10: E poscia (ahi quanto a ricordarlo è duro! Quest'è quel che più inaspra i miei martiri) Ne' bei seggi celesti ha l'uom chiamato, L'uom vile, e di vil fango in terra nato. | Esempio: | Leopard. Poes. 145: Su l'ossa e il fango Immobilmente collocato invano, Muto, mirando dell'etadi il volo, Sta, di memoria solo E di dolor custode, il simulacro Della scorsa beltà. |
Definiz: | § III. E figuratam. pure in senso dispregiativo, detto sia del corpo dell'uomo, sia di persona. – | Esempio: | Dant. Rim. 209: Vedete gir nudi Per colli e per paludi Uomini, innanzi a cui vizio è fuggito; E voi tenete vil fango vestito. | Esempio: | Niccol. Strozz. 2, 1: Han gli Spagnuoli Occupato il castel. C. Fango di corte, Codardi, e pochi. |
Definiz: | § IV. Per la Materia limacciosa del fondo di fossi, paludi, e simili; Belletta, Melma. – | Esempio: | Dant. Inf. 8: Mentre noi correvam la morta gora, Dinanzi mi si fece un pien di fango, E disse ec. |
Definiz: | § V. E dicesi in particolare alla Belletta di certi luoghi pantanosi, la quale per le sostanze che in sè contiene serve a cure mediche. Onde Fanghi è nome che si dà a un Luogo melmoso dove si facciano immersioni da coloro che sono affetti da certe malattie. – | Esempio: | Vallisn. Op. 2, 431: Il Cerusico d'Abano.... asserì.... d'avere trovati nell'escavare i fanghi arroventati d'una di quelle fonti, che dalla sommità ec. | Esempio: | E Vallisn. Op. 2, 481: Inutili pure per ordinario, e qualche volta ridevoli, sospetto essere tante unzioni, empiastri, fanghi, fomenti, sparadrappi, cataplasmi ec. | Esempio: | Bicchier. Bagn. Montecat. 225: Le fu prescritta l'apposizione del fango della terma alla faccia nell'ore della notte. |
Definiz: | § VI. Fango usasi in senso figurato e con relazione al mondo, alla vita terrena, all'umana condizione, in quanto sono pieni di peccato, di colpe, di viltà, ed altresì di miserie, di pericoli, travaglj, e simili. – | Esempio: | Petr. Rim. 2, 193: La morte è fin d'una prigion oscura Agli animi gentili; agli altri è noia, C'hanno posto nel fango ogni lor cura. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 43, 171: Ben grande è 'l mio fallir, poi che mi serra Di questo fango uscir per la tua traccia. | Esempio: | Alam. L. Op. tosc. 1, 429: Lasso! nel fango è la passata etate, E di quella a venir son l'ore incerte. | Esempio: | Cas. Rim. 1, 9: Io, che l'età solea viver nel fango, Oggi, mutato il cor da quel ch'i' soglio,
D'ogni immondo penser mi purgo e spoglio. | Esempio: | Tass. Lett. 2, 499: Cercate di purgar la parte divina da questo fango della nostra umanità, ec. | Esempio: | Pallav. Perfez. crist. 317: Il piacere de' due sentimenti più bassi (il gusto e il tatto), che per esser troppo attrattivo al fango e distrattivo dal Cielo, è a noi lecito tanto e non più, quanto vale a discreto rimedio delle nostre corporali indigenze. | Esempio: | Forteguerr. Cap. 261: So che in tresca sì brutta e disonesta Chi entrar ricusa, avranne onta e rimbrotti Da chi nel fango ha confìtta la testa. |
Definiz: | § VII. E pur figuratam., con un compimento come vizio, peccato, e simili, a denotare la bruttura, la turpitudine, la viltà di quelli. – | Esempio: | Collaz. SS. PP. 126: Tu ti vedrai liberato dal fango di quei peccati. |
Definiz: | § VIII. E altresì figuratam. e poeticam., parlandosi di popolo o nazione, serve a denotare Stato misero, abietto, Condizione vile. – | Esempio: | Petr. Rim. 2, 251: Pon mano in quella venerabil chioma Securamente, e nelle trecce sparte, Sì che la neghittosa [Italia] esca del fango. | Esempio: | Mont. Poes. 1, 249: Svegli L'addormentata Italia, e alla ritrosa Le man sacrate avvolga entro i capegli, Sì che dal fango suo la neghittosa Alzi la fronte. |
Definiz: | § IX. E parlandosi di persona, usasi familiarmente a denotare Condizione abietta, Stato di grande miseria, e simili, e per lo più nella maniera Raccogliere dal fango o Uscire dal fango. – | Esempio: | Pataff. 3: Del fango ha tratto 'l cul, ch'era vassallo. | Esempio: | Bocc. Laber. 189: Pensa che tu non mi ricogliesti del fango; e Dio il sa chenti e quali erano quelli che se l'avrebbon tenuto in grazia d'avermi presa senza dote, e sarei stata donna e madonna d'ogni lor cosa. |
Definiz: | § X. Fango, per similit. e familiarmente, usasi a significare Cosa guasta e corrotta: dicesi di cose molli, e più spesso di frutte, erbaggi, e simili, e adoperasi ordinariamente coi verbi Fare fango, Divenire fango, Ridurre fango. – | Esempio: | Lambr. Bach. Set. 207: E per di più voi avete il fastidio e il perditempo continuo dello scegliere i bozzoli vuoti dai non ancora sfarfallati; gli ultimi de' quali diventano fango. | Esempio: | E Lambr. Bach. Set. 213: Ma poi, chi m'insegna un modo di tenere in serbo i maschi di una grossa partita di bozzoli, in guisa che non si spelino e non si spossino col dibattersi, e non diventino fango per gli umori di che si imbrattano e si inzuppano gli uni gli altri? |
Definiz: | § XI. Fango serve a denotare figuratam. Intrigo, Imbroglio, Impaccio, Difficoltà, per lo più coi verbi Cavare dal fango, Levare dal fango, Trarre dal fango, Trovarsi nel fango, Uscire dal fango, e simili. – | Esempio: | Allegr. Rim. Lett. 156: Non penso mai più impantanarmi in simil fanghi, donde non esce a ben se non chi è uno stivale affatto. | Esempio: | Fag. Comm. 5, 331: Ci siam fatte portar rispetto, e stimare come si deve: non siam affogate 'n un bicchier d'acqua: noi abbiam sapute uscir nette de' fanghi. |
Definiz: | § XII. E in locuz. figur., ed in senso equivoco. – | Esempio: | Grazz. Pros. 11: Uno scorzone da macinare a raccolta, e un cavallotto, vi so dire, da cavare altrui d'ogni fango. | Esempio: | Cecch. Comm. ined. 22: Voi dovete Avere una bestiaccia molto debole. L. La bestia è vantaggiata; che se bene Ell'ha del tempo, ell'è però ferrigna. N. Le strade son cattive. L. Ella m'ha già Levato d'altri fanghi e d'altri fondi. |
Definiz: | § XIII. Di fango, usato a modo di aggiunto, e detto poeticam. di uomo, cuore, anima, ed altresì di età, secolo, e simili, vale Abietto, Vile, Da nulla. – | Esempio: | Leopard. Poes. 50: Tanto che in fine Questo secol di fango o vita agogni E sorga ad atti illustri, o si vergogni. |
Definiz: | § XIV. Dar nel fango come nella mota, si disse per Parlare senza riguardo di chicchessia; ed altresì per Esser pronto a mettersi a qualunque cimento. – | Esempio: | Bern. Mogliazz. 15: E son gagliardi, e son di que' del Ruota, E dan pel fango come nella mota. | Esempio: | Varch. Ercol. 115: Dar nel fango come nella mota, è favellare senza distinzione, e senza riguardo così degli uomini grandi, come de' piccioli. |
Definiz: | § XV. Fare fango delle proprie parole, è maniera che vale Non tenere in conto alcuno la parola data, Mancarvi sconvenientemente, e senza curarsi di nulla. – | Esempio: | Varch. Suoc. 4, 5: Perchè mancar di fede, e far delle mie parole fango non voglio per nulla. | Esempio: | Vai Rim. 13: Ed è ver ch'io rimango, Spietato, a bocca asciutta, Solo perchè tu fai Di tue parole fango? | Esempio: | Lipp. Malm. 5, 34: Che tu non pensi, avendoti promesso, Ch'io faccia fango delle mie parole. | Esempio: | Fag. Comm. 5, 349: Bell'azioni, far delle palore fango, e far le scritture failse. |
Definiz: | § XVI. Gettare alcuno nel fango, Buttare, e simili, alcuno nel fango, vale figuratam. Deprimerlo grandemente, Avvilirlo con parole o con atti. – | Esempio: | Giust. Vers. 281: Lieve all'amore e all'odio, oggi t'inalza De' primi onori sull'ara eminente, Doman t'aborre, e nel fango ti sbalza. |
Definiz: | § XVII. Tenere alcuno per fango, vale Non tenerlo in alcun conto, Dispregiarlo. – | Esempio: | Gozz. Op. scelt. 1, 21: Pare a' dotti che coloro che non sanno, errino sempre, e gli tengano per fango e peggio. | Esempio: | Panant. Poet. Teatr. 24: Che cosa esser nel mondo s'è creduto D'alto in basso a guardar quel nuvolone, Che va in carrozza gonfio, pettoruto, E tien per fango un semplice pedone? |
|